Ustica: le origini nei reperti archeologici

La più antica frequentazione umana individuata ad Ustica risale all’età eneolitica (4000 a.C.) secondo i reperti delle grotte Azzurra e San Francesco Vecchio.

Ma i resti archeologici più interessanti sono presso il villaggio dei Faraglioni (media età del bronzo, 1400-1200 a.C.). Era un abitato fortificato mediante un muro a ferro di cavallo.

Larga 6 m alla base e 3 m in cima, la cinta proteggeva una superficie di circa 7000 mq. La sistemazione delle capanne è ordinata seguendo una struttura urbanistica, il che dimostra un’attività ben organizzata. Il villaggio è importante anche perché chiarisce, tramite i suoi prodotti artigianali, i notevoli parallelismi stilistici con la cultura del Milazzese, il villaggio dell’omonimo promontorio di Panarea nelle Eolie.

Sono inoltre più che evidenti gli influssi della cultura di Thapsos, villaggio vicino ad Augusta. Ciò dimostra i rapporti esistenti tra la popolazione usticense da una parte, e quelle eoliana e del versante sudorientale della Sicilia dall’altra.

L’isola fu evidentemente un punto di appoggio lungo le rotte del basso Tirreno. Le ceramiche rinvenute, in genere su sostegno a tromba, decorate con fasce rettilinee incise, e i grandi vasi in terracotta (pithoi) con 6 anse adoperati per contenere le salme da seppellire sono il documento di quanto oggi si conosce della preistoria di Ustica.

Altre testimonianze appartenenti al periodo ellenistico (IV sec. a.C.) si rilevano alla rocca della Falconiera e nelle adiacenze del paese attuale.

Alcune cisterne per l’acqua piovana e la pavimentazione con mosaici bianchi e neri o in coccio sono i segnali di quel periodo, cui fece seguito, verso la metà del III sec. a.C., l’arrivo dei Romani.

Questi, per un migliore uso del punto di approdo, ubicarono l’abitato dove è rimasto fino a oggi.

Una necropoli tardo romana con circa 200 tombe e 4 ipogei degli anni paleocristiani, nelle adiacenze della zona abitata, sono la sintesi archeologica visibile della storia antica di Ustica, il cui insediamento resistette almeno sino al VII sec. d.C.

Quando, dopo secoli, l’isola fu ripopolata, si ricalcarono le orme degli antenati. 

Nella quattrocentesca torre di Santa Maria sono visibili oggetti recuperati anche in mare. 

 

http://www.museoarcheologicoustica.it

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