Ustica: la fauna nell’isola

Le specie animali che in quest’area protetta trovano le condizioni ideali per potersi riprodurre non sono numerose per via della piccola estensione dell’isola e della scarsa diversità degli ambienti.

Ad eccezione del Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), discretamente diffuso ed oggetto di interessi venatori, i mammiferi presenti sono tutti di piccola dimensione e, anche per le loro abitudini prevalentemente notturne, diffìcili da osservare. Si tratta in ogni caso di specie molto comuni ed antropofìle come il Ratto (Rattus rattus ), il Topolino delle case (Mus musculus) ed il Toporagno di Sicilia (Crocidura sicula). Quest’ultima specie, insettivora e dal caratteristico muso allungato, merita un cenno non tanto per il suo aqutto, simile ad una piccola talpa, ma per il suo valore biogeografico. E’ una specie endemica il cui areale è limitato, oltre ad Ustica, anche alle isole Egadi, alla Sicilia e a Gozo, piccola isola dell’arcipelago Maltese.

Le comunità di uccelli sono quelle tipiche di ambienti aperti e mediterranei, il cui rappresentante principale è il piccolo Occhiocotto (Sylvia melanocephala), specie insettivora sempre alla ricerca di prede da scovare, volando da un cespuglio all’altro, ed il cui maschio è riconoscibile per una sorta di cappuccio nero nel quale spicca il colore rosso di un anello intorno all’occhio.

Comune è anche il variopinto e canoro Cardellino (Carduelis carduelis) che da qualche anno ha colonizzato quest’isola per via dei recenti rimboschimenti frequentati anche dalla Cornacchia grigia (Corvus corone cornix), corvide diffuso in tutta la regione, assente da tutte le piccole isole intorno alla Sicilia, tranne che a Favignana e ad Ustica, dove ha raggiunto una popolazione stimata in qualche dozzina di individui.

In alcuni periodi dell’anno, soprattutto durante il tardo pomeriggio, tra le chiome degli alberi del paese, si radunano numerosi i passeri, per trascorrervi la notte. La presenza del passero ad Ustica continua ad essere oggetto di studi specifici. Sembra, infatti, che sull’isola si siano alternate colonizzazioni da parte di popolazioni ora provenienti dalla penisola italiana, appartenenti quindi alla Passera d’Italia (Passer italiae), ora provenienti dalla Sicilia, con la Passera sarda (Passar hispaniolensis). La specie attualmente presente è riconducibile per alcune caratteristiche del piumaggio alla specie continentale.

Il Gabbiano reale (Larus cachinnans), sempre più diffuso in Sicilia, e la Berta maggiore (Calonectris diomedea), un procellariforme simile ad un piccolo albatros, sono le due uniche specie marine che nidificano sulle scogliere dell’isola.

Due sole sono le specie di rettili presenti ad Ustica: il Biacco (Coluber viridiflavus), chiamato volgarmente «serpi nivura» per la sua colorazione completamente nera e la Lucertola campestre (Podarcis sicula), mentre il Rospo smeraldino (Bufo viridis) è l’unica specie di Anfibio presente.

Anche se ad Ustica il numero delle specie non è elevato, l’importanza faunistica è storicamente legata ai due periodi migratori, primaverile ed autunnale, che ogni anno obbligano diverse specie di uccelli a transitare da quest’isola. Si è calcolato che durante questo secolo sono state osservate circa 180 specie di uccelli. Fra queste alcune non sono state riconfermate in questi ultimi vent’anni, mentre altre fanno di Ustica l’unico luogo, quantomeno siciliano, in cui sono state osservate. È questo il caso del Tordo dorato (Zoothera dauma), dello Zigolo testa aranciata (Emberiza bruniceps), della Silvia di Ruppell (Sylvia rueppelli), del Pigliamosche pettirosso (Ficedula parva) ed anche del Chiurlottello (Numenius tenuirostris), oggi considerato una fra le specie più a rischio di estinzione per la limitatezza dell’intera popolazione mondiale, stimata in un centinaio di individui.

Particolarmente sorprendente è la migrazione del Tordo bottaccio (Turdus philomelos), che in autunno passa con parecchi esemplari sull’isola dopo aver lasciato l’Europa per andare a svernare in Africa, e della Beccaccia (Scolopax rusticola).

La fauna entomologica, oggetto di studio sin dal secolo scorso con specifiche ricerche svolte da insigni naturalisti, è particolarmente ricca. Fra le specie endemiche più interessanti vale la pena di ricordare l’Ectobius usticaensis, appartenente all’ordine Blattaria, il cui nome ne dimostra la sua specificità «territoriale», e la Sclerogibba crassifemorata, piccolo imenottero dalla biologia molto particolare, rinvenuto e descritto nel secolo scorso e mai più ritrovato.

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